"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


mercoledì 2 marzo 2011

Per il Rwanda positivo avvio del mercato comune dell'EAC

Dopo appena sei mesi dall’entrata in vigore della zona di libero scambio tra i paesi della comunità economica dell'Africa orientale EAC (Burundi, Kenya, Rwanda,Uganda e Tanzania) già si sentono i positivi effetti. Il commercio interno, di quello che è il primo mercato comune nella storia del continente nero, ha avuto un incremento del 50%. Ne beneficia in maniera particolare il Rwanda che ha visto le sue esportazioni raggiungere i 269 milioni di dollari Usa nel 2010 a fronte dei 170 milioni nel 2009. Oggi, i prodotti ruandesi hanno un mercato di sbocco di 120 milioni di persone che abitano la Comunità dell'Africa orientale, contro gli undici milioni di rwandesi. Dopo l'alleggerimento degli oneri doganali alle frontiere, il costo di alcuni beni di consumo è sceso in Rwanda del 20%. Allo stesso modo, i tempi di consegna delle merci all'interno della zona della Comunità dell'Africa orientale si sono notevolmente accorciati. Così, oggi le merci che provengono dal porto di Dar-es-Salaam in Tanzania raggiungono Kigali in soli due giorni, una cosa impensabile fino a pochi anni fa.Naturalmente esiste anche l’altra faccia della medaglia. Anche se il mercato comune dell'Africa orientale è una manna per il Rwanda, le autorità rwandesi non dovrebbero perdere di vista le possibili criticità  in cui possono incorrere le produzioni locali   esposte alla concorrenza dei prodotti dei paesi vicini. Un’occasione per mettere mano a decisi miglioramenti dei modelli produttivi locali.

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